Ottimizzare i costi con il giusto contratto energetico

Il mercato dell’energia sta cambiando a gran velocità.  La liberalizzazione ha aperto le porte a molti nuovi fornitori; contemporaneamente i prezzi della materia prima fluttuano di giorno in giorno. Le buone opportunità di risparmio, dunque, non mancano di certo. Per chi deve gestire il contratto, tuttavia, si sono moltiplicate anche le ore necessarie per trovare […]
9 Apr 2021
Tempo di lettura:
10 minuti

Il mercato dell’energia sta cambiando a gran velocità. 

La liberalizzazione ha aperto le porte a molti nuovi fornitori; contemporaneamente i prezzi della materia prima fluttuano di giorno in giorno.

Le buone opportunità di risparmio, dunque, non mancano di certo.

Per chi deve gestire il contratto, tuttavia, si sono moltiplicate anche le ore necessarie per trovare il partner ideale tra i circa 600 fornitori energetici operanti in Italia. 

Un impegno gravoso che contrasta con il concetto di efficienza (del lavoro).

Quante di quelle giornate trascorse al telefono o a scrivere mail potrebbero essere impiegate per tutte le altre attività di management che il ruolo richiede?

E siamo certi, alla fine di tutto quell’impegno, che la scelta fatta sia realmente quella più appropriata?

In effetti, il mercato che fornisce energia alle imprese e ai professionisti è complesso e in parte oscuro. Troppi rigagnoli di informazioni, poca trasparenza nella fatturazione, frequenti disservizi fanno di un’attività fondamentale per le aziende un lungo percorso a ostacoli.

Occorrerebbe semplificare, ma in attesa che ciò avvenga (se mai avverrà), è opportuno che gli imprenditori trovino una chiave per snellire il processo e arrivare ai migliori risultati nel più breve tempo possibile. 

La conoscenza approfondita di tutte le criticità del settore, delle possibilità e delle eventuali soluzioni permette di aggirare gli inconvenienti. 

Il miglioramento delle tempistiche operative di valutazione, allora, diventa la più diretta conseguenza.

Come incrementare la consapevolezza e come recuperare ore lavorative da impiegare per altre attività di management, quindi, sono gli obiettivi del presente documento. 

Il risparmio in bolletta, poi, verrà da sé.

Auguriamo a tutti gli utilizzatori una buona e proficua lettura.

  • AUMENTA LA TUA CONSAPEVOLEZZA

I fornitori non sono più quelli di una volta

Tra barriere ideologiche e perplessità

  • PRENDI IN CONSIDERAZIONE NUOVE POSSIBILITÀ

Prezzo fisso o indicizzato e misto

Le tempistiche di rinnovo o rinegoziazione

  • NON PERDERE TEMPO INVANO

Stima la trasparenza delle proposte

Affidati a un servizio rapido e impeccabile (consulente esterno) UTILITY MANAGER certificato

Si parte da un assunto: ogni contratto di fornitura energetica deve necessariamente essere “su misura”.

Qualsiasi organizzazione, difatti, dalla più piccola azienda alla più grande multinazionale ha i propri bisogni specifici. 

Non parliamo solo di volumi di energia da acquistare, ma anche e soprattutto di come quest’energia viene utilizzata, di quanta tecnologia a supporto dell’efficientamento decidiamo di implementare nei cicli produttivi, dei servizi complementari che ci sembrano indispensabili, delle modalità di contratto (tipo di prezzi, numeri punti di prelievo, analisi curve di prelievo, modalità e tempi di rinegoziazione, etc..). 

Il processo, quindi, ha bisogno dei suoi tempi affinché l’ufficio acquisti o  l’Energy manager possa: 

• schiarirsi le idee sulle richieste (prezzo auspicato, tipologia e andamento previsionale del consumo, ecc)

• cercare il fornitore in grado di soddisfarle tutte.

E il contesto di mercato? Possiamo permetterci di trascurarlo?

Niente affatto

Una buona strategia di energy management deve essere costruita sul lungo periodo e coerentemente a un mercato che cambia. Altrimenti non può funzionare.

E allora cosa significa ottimizzare i costi con il giusto contratto?

Significa scegliere il prezzo migliore, certo, ma anche cambiare abitudini consolidate e sapersi muovere in un mondo complesso con consapevolezza e lungimiranza.

Che si tratti di brand storici o di new entry nel settore della fornitura di elettricità e gas naturale, i player non possono sottrarsi ai cambiamenti del mercato. Sia a livello tecnologico sia normativo, le novità influenzano il contesto. 

A trasformare l’organizzazione dei fornitori vi sono anche le crescenti pressioni competitive, dovute a:

• liberalizzazioni;

• acquisizioni e fusioni aziendali;

• domanda di nuovi servizi.

Nell’ampia cornice della “decarbonizzazione” richiesta dall’Ue entro il 2030, molte società di fornitura energetica stanno ripensando al proprio core-business in chiave di green-modernity e green-economy. 

Ciò non implica necessariamente la distribuzione di energie da fonti rinnovabili (per quanto la direzione indicata sia quella), piuttosto una riorganizzazione più tecnologica ed efficiente, che traghetti anche i clienti verso gli obiettivi europei. 

I fornitori non sono tutti uguali.

Aumenta la tua consapevolezza

Secondo l’Energy Efficiency Report del 2019 dell’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano (http://www.energystrategy.it),  infatti, i sistemi di generazione e distribuzione di energia evolvono in ambienti più interattivi e interconnessi; le nuove imprese sono o diventeranno altamente tecnologiche e possono offrire ai clienti una gamma inedita di servizi e soluzioni. 

Contatori intelligenti, cloud computing (per lo storage, la condivisione e l’analisi dei dati), mobile paying, piattaforme digitali, virtual communication avranno sempre più rilevanza nel corso dei prossimi cinque anni.

Consideriamo le esigenze del cliente, per esempio: progettare e/o mappare e/o analizzare il processo di interazione tra consumatore e azienda sui diversi canali (sia fisici sia digitali) farà una gran differenza per il fornitore, ma anche per l’energy manager.

IN PRATICA

Non sottovalutare mai lo scenario evolutivo del mercato e cogli le proposte di chi può fornire servizi aggiuntivi e altamente tecnologici.

Investire fa rima con risparmiare. Non sono verbi in antitesi, se parliamo di innovazione delle imprese produttive energivore. Tuttavia, in Italia, questo tipo di strategia non ha ancora fatto breccia nelle menti di molti imprenditori. Investire in tecnologie di Industria 4.0, invece, potrebbe ridurre la spesa energetica in maniera consistente. La spesa, poi, potrebbe essere ammortizzata in un tempo relativamente breve, ottenendo, nel complesso, un bilancio più che positivo. Tra barriere ideologiche e perplessità

Per le imprese che scelgono di andare oltre la strategia conservativa e per quelle che vorrebbero spendere ma hanno bisogno di un sostegno, il Governo ha messo a disposizione diversi incentivi che mirano a ridurre i consumi e promuovere le energie rinnovabili.

Le misure previste dal Bilancio 2020 ( www.sviluppoeconomico.gov.it ) :

• Nuovo “credito d’imposta” per “beni nuovi strumentali” (impianti di nuova generazione, più efficienti). Sarà utilizzabile fino al 31 dicembre 2021 e si rivolge prevalentemente alle industrie).

• “Nuova Sabatini”, rivolta alle PMI, che consente di avere finanziamenti agevolati per l’acquisto di beni nuovi materiali o immateriali a uso produttivo.

Preferenza data agli acquisti di beni a basso impatto ambientale

• Confermato l’Ecobonus per ristrutturazioni degli immobili mirate all’efficientamento energetico.

STRUMENTI FINANZIARI PER RISPARMIARE INNOVANDO

Secondo uno studio sugli indicatori d’innovazione, pubblicato nel gennaio 2020 dall’OCSE, però, solo il 53% delle imprese italiane aveva introdotto un nuovo prodotto o processo di business nel triennio 2014-2016. E non necessariamente aveva implementato tecnologie di efficienza energetica. Nel triennio successivo, si sono registrati solo lievi incrementi. Su questo fronte, infatti, c’è ancora molto lavoro da fare nell’intera Europa: pensa che solo il 49% delle imprese europee ha apportato modifiche finalizzate al risparmio energetico. 

  • Relamping led
  • Analisi termografiche
  • Analisi fonometriche
  • Monitoraggio dei consumi individuazione degli sprechi
  • Diagnosi energetiche

L’Energy Efficiency Report 2019 del Politecnico di Milano ( http://www.energystrategy.it ) rivela un grosso gap tra il livello delle tecnologie di efficienza e digitalizzazione disponibili sul mercato e la reale situazione del settore manifatturiero italiano. Solo il 57% delle imprese energivore (grandi o PMI), hanno fatto qualche cambiamento, in quanto obbligate a sostenere audit energetici. Le tipologie di aziende manifatturiere non energivore, invece, sono rimaste ancor più indietro. Oggi, dopo anni di campagne d’incentivazione, oltre il 70% delle aziende italiane ha ancora impianti produttivi poco efficienti.

Dallo studio emerge come:

• i tempi di ammortamento degli investimenti;

• l’incertezza delle normative

• la scarsa consapevolezza del top management

abbiano giocato un ruolo determinante nella scelta di non agire.

Tra le barriere più rilevanti, secondo lo studio del Politecnico, c’è l’impatto negativo del “Decreto energivori”, il quale ha aumentato in modo considerevole il Pay Back Time (PBT) degli interventi di efficienza energetica.

Pur riconoscendo che le tecnologie tradizionali sono ormai mature, le imprese frenano sulla sostituzione.

Se mancano gli investimenti mirati a ridurre gli sprechi e a minimizzare i volumi di materia prima acquistata, dunque, l’unica possibilità di risparmio energetico è rappresentata ancora e solamente dal taglio dei costi di fornitura.

Più di tanto, quindi, sembra non si possa ottenere. 

La buona notizia è che non è così.

IN PRATICA

Per rimanere in un’ottica di competitività e di riduzione dei costi, punta a ottenere il maggior vantaggio dal tuo futuro contratto. 

Come? 

Considerando di poter rinunciare alle consuetudini e di esplorare nuovi approcci al mercato e nuovi servizi.

Vediamo come fare.

Prendi in considerazione nuove possibilità

A volte è necessario prendere decisioni coraggiose e andare oltre alle consuetudini.

Sei alla fase di contrattazione, vuoi ottenere il prezzo migliore.

Però…

È proprio in questa congiunzione avversativa, “però”, che limiti il tuo futuro e consistente risparmio.

Infatti, vuoi spendere il meno possibile, ma hai bisogno di inserire nel budget una cifra precisa, un dato visibile e invariabile, che non dia brutte sorprese: 

in caso di aumenti dei costi delle materie prime, vuoi non avere impatti finanziari imprevisti. Allora scegli un contratto a prezzo fisso.

È una scelta comprensibile, ma non è la soluzione che ti porterà i maggiori benefici.

Cosa si potrebbe scegliere allora?

Per l’acquisto dell’energia elettrica e del gas naturale, ancora oggi sono preferite le tradizionali formule di fornitura a prezzo fisso. In alternativa, alcuni Energy manager scelgono contratti a prezzo indicizzato.

Questa seconda formula premia il concetto di flessibilità e permette di godere di prezzi più vicini al mercato. I vantaggi sono evidenti:

• il prezzo dell’energia è legato all’indice di mercato prescelto, quindi nelle fasi di declino del mercato ci

sono grandi opportunità di risparmio;

• le prestazioni finanziarie sono slegate dalle previsioni di consumo.

Ma cosa accadrebbe al tuo budget se tu potessi acquistare l’energia con modalità differenti durante l’anno o il periodo stabilito biennio o triennio, e SOLO quando i prezzi sono più favorevoli? 

La risposta è semplice: massimizzeresti il risparmio!

Questa terza soluzione prevede una “gestione attiva” della fornitura, perché implica l’acquisto energetico in più momenti dell’anno. Esistono strumenti di market intelligence che rendono agevole l’attività di controllo dell’andamento del mercato e di fixing del prezzo. 

Dunque, oggi, è possibile stipulare contratti di gestione attiva delle forniture. A ridurre significativamente il rischio è il lungo periodo di osservazione del mercato nel quale è più probabile che vi siano fasi di calo dei prezzi grazie ai quali tu potrai avvantaggiarti. Consulente specializzato esterno Utility Manager certificato

Prezzo fisso, indicizzato o multi-fixing?

Il miglior fixing per un quantitativo parziale di energia può essere eseguito anche per periodi futuri. Il senso di una gestione attiva del contratto, infatti, è garantirsi i migliori prezzi su orizzonti molto lunghi, cogliendo le opportunità man mano che si presentano.

Attendere l’approssimarsi della scadenza del contratto in essere, in tal modo, non ha più alcun significato. Perché avviare la trattativa solo poco prima della scadenza e nei periodi tradizionalmente dedicati a questa attività?

Piuttosto è consigliabile osservare l’andamento del mercato con larghissimo anticipo e decidere di avviare una nuova fornitura a gestione attiva in un periodo in cui è previsto un prezzo in calo della materia prima. (per questa ragione è bene affidarsi a uno specialista del settore)

Le previsioni dell’andamento del mercato sono pubbliche e possono essere consultate sul sito del GME        ( www.mercatoelettrico.org ) 

Alla data stabilita anche sei, otto, dodici mesi dopo il nuovo contratto avrà regolare avvio.

Analizza con una logica temporale diversa

IN PRATICA

Prediligi soluzioni contrattuali lunghe e legate al mercato.

Chiaramente è importante che il fornitore sia flessibile, trasparente, finanziariamente solido e che offra servizi di qualità e che l’assistenza del consulente (Utility Manager) sia continuativa e strutturata.

Non perdere tempo invano

• Fattura chiara

Una vera “conditio sine qua non”. Se ogni singola voce della bolletta non è adeguatamente esplicitata, si rischia di perdere non solo dettagli importanti, ma anche molto, molto tempo. Dall’offerta commerciale, in poi, ogni documentazione prodotta dal fornitore DEVE essere leggibile, facile da interpretare.

• Preavviso e condizioni del contratto

Bisogna trattare da subito tutte le condizioni del contratto e verificare che vengano inserite nel documento. Chiedi flessibilità, in modo da poter cambiare qualche condizione particolare se lo ritenessi necessario. 

Ora conosci il mercato e sai quali soluzioni contrattuali sono in grado di garantire i risultati migliori. 

Occorre scegliere il giusto contratto ma prima ancora il giusto professionista (un consulente a te dedicato), prestando la dovuta attenzione ad alcuni aspetti irrinunciabili. Stima la trasparenza delle proposte

La qualità dei servizi è importantissima. Oltre a misurare il grado di maturità tecnologica del fornitore, i servizi avanzati, puntuali, curati, sono la vera chiave di volta del rapporto fornitore/cliente. Cerca quindi di andare oltre agli standard nazionali di qualità commerciale fissati da Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (www.arera.it). Facilità di contatto con il tuo fornitore attraverso il tuo consulente dedicato evitando call center o servizi clienti anonimi e inefficaci. Affidati al tuo consulente per avere un servizio rapido e impeccabile e che curi tutti gli aspetti del rapporto dalle cose più semplici a quelle più complesse, evitando che le problematiche che riguardano il settore delle UTILITY gravino sulla tua struttura organizzativa.

AFFIDA LE TUE FORNITURE AD UN POLL DI PROFESSIONISTI DEL SETTORE

Fulvio

Insieme si può.

Leggi anche

Articoli correlati

ANALISI DEL MERCATO GAS & POWER maggio 2021

MERCATO GAS – PSV Il mercato del gas mondiale è rimasto in tensione per tutto il mese di aprile, con temperature stabilmente al di sotto della media in Europa e un significativo incremento della domanda asiatica per iniezione in stoccaggio. I livelli delle scorte...

Bollette, maggior tutela o mercato libero? Parte quattro

Bollette, maggior tutela o mercato libero? Parte quattro

Come si fa a orientarsi nella giungla delle offerte? Per chi intende effettuare il passaggio al mercato libero, ci sono una serie di strumenti per individuare il profilo di offerta più in linea con i propri consumi oltre ad alcuni supporti informativi che l’Autorità...

L’autore

Fulvio Giurintano

Fornisco consulenza energetica qualificata, servizi di efficienza energetica e soluzioni per la mobilità elettrica a tutte le aziende italiane, elettricità e gas inclusi. Non solo chilowattora e metri cubi, quindi, ma un servizio su misura per una migliore gestione dell’energia. Perché ogni azienda può sempre contare su di me un consulente a loro dedicato.